Autori: Enrico Torre, Giacomo M. Bruno, Sergio Di Matteo, Chiara Martinotti, Martina Oselin, Paolo Sacco, Giorgio L. Colombo
Introduzione
Il diabete di tipo 2 rappresenta una patologia cronica esercitante un importante impatto socio-sanitario, la cui gestione si associa a elevati costi per via delle numerose complicanze. Le terapie per il controllo del diabete sono costantemente in evoluzione e la disponibilita di nuove opzioni di trattamento in grado di ostacolare o rallentare lo sviluppo delle complicanze, oltre che garantire un buon controllo glicemico e il miglioramento della qualita di vita del paziente, costituisce uno strumento di fondamentale importanza di cui e necessario valutare l’impatto economico. Empagliflozin, il piu recente fra gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2), rappresenta un’alternativa terapeutica interessante in tal senso, in virtu degli outcomes positivi a livello cardiovascolare e renale evidenziati nello studio EMPA-REG 2015.
Materiali e metodi
Il presente lavoro si propone di sviluppare un’analisi economica confrontante il costo dei principali trattamenti adottabili nel paziente con DMT2 a rischio di eventi cardiovascolari e complicanze renali, al fine di individuare i possibili benefici di Empagliflozin. Mediante lo sviluppo di un modello in Microsoft Excel®, e stata condotta un’analisi di minimizzazione dei costi, adottando la prospettiva del SSN e considerando scelte terapeutiche equivalenti per efficacia ipoglicemizzante. L’analisi ha focalizzato l’attenzione sulla comparazione dei costi di trattamento di Empagliflozin, in add-on o meno a Metformina, rispetto a Gliclazide e analogo insulinico rapido (in associazione con analogo basale). Nel modello sono stati inseriti anche i costi di Pioglitazone, Abasaglar e Analogo rapido e per ogni scenario di simulazione sono stati stimati i costi diretti totali associati ai trattamenti. L’analisi ha previsto, inoltre, l’inclusione dei costi indiretti e uno scenario considerante gli effetti della modalita di distribuzione sul costo del farmaco. Le voci di costo considerate sono state: il costo del farmaco, dell’automonitoraggio glicemico, degli eventi ipoglicemici, dei ricoveri per scompenso, dell’endpoint composito MACE, della dialisi e quelli di eventuali costi e guadagni addizionali.
Risultati
La combinazione Empagliflozin-Metformina si e dimostrata piu vantaggiosa dell’uso del solo SGLT2 inibitore (-€44,3 anno/paziente) e i costi diretti totali a carico del SSN di Empagliflozin-Metformina sono risultati inferiori a quelli di Gliclazide e degli analoghi insulinici rapidi (€255,9 anno/paziente vs €320,9 e €703,6 rispettivamente). Il vantaggio economico e stato determinato principalmente dai minori costi di automonitoraggio, dal ridotto rischio di eventi ipoglicemici severi e dalla riduzione dei costi del ricovero per scompenso e della dialisi, grazie alle minori frequenze di accesso. Nello scenario Empagliflozin–Metformina vs passaggio alla terapia basal bolus, la combinazione Empagliflozin-Metformina e risultata isocosto a Gliclazide, rispetto a cui manifesta pero beneficio clinico su ipoglicemie, eventi cardiovascolari e outcomes renali, ed e restata vantaggiosa rispetto ad analogo insulinico rapido. L’inclusione dei costi indiretti ha amplificato l’entita dei vantaggi economici ottenibili con Empagliflozin e dallo scenario confrontante le modalita distributive e emerso che, nonostante la distribuzione per conto ASL comporti un aumento del costo del farmaco, il trattamento con Empagliflozin-Metformina e risultato paragonabile comunque a Gliclazide (Empagliflozin-Metformina €327,4 vs Gliclazide €320,9) ed e restato nettamente vantaggioso rispetto agli analoghi rapidi (Empagliflozin Metformina €327,4 vs analogo rapido €703,6).
Conclusioni
L’efficacia di Empagliflozin sul controllo della glicemia, unitamente all’entita dei risultati emersi dal trial EMPA-REG sugli outcomes cardiovascolari e renali rendono il farmaco un’alternativa importante nella gestione del paziente con diabete tipo 2. I risultati dell’analisi economica condotta dimostrano che la combinazione Empagliflozin–Metformina rappresenta un’opzione terapeutica in grado di comportare benefici economici oltre che clinici che, grazie agli outcomes renali favorevoli, risulterebbero superiori nel caso in cui venisse estensa l’indicazione al trattamento dei pazienti con compromissione renale.
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