Autori: D. Croce, E. Croce, P. G. Coletta, D. Cortinovis, M. Tiseo, G. Pasello, C. Gridelli, F. Biello, S. Novello
Background
Per molti pazienti con adenocarcinoma polmonare avanzato, la fase di diagnosi, stadiazione e identificazione delle possibili mutazioni o traslocazioni genomiche rappresenta al giorno d’oggi un percorso difficoltoso che può comportare un ritardo nell’individuazione del percorso terapeutico più idoneo. I percorsi reali sono portati spesso a differire rispetto a quello “ideale” definito dai percorsi diagnostici terapeutici (PDT), a causa dell’oggettiva numerosità delle richieste di alcune tecniche diagnostiche e di stadiazione, con particolare riferimento a PET e broncoscopie con EBUS, la differente organizzazione che caratterizza le strutture ospedaliere e la necessità di lavorare in coordinazione con specialità e professionalità diverse.
Materiali e Metodi
L’articolo presenta il lavoro svolto dal gruppo di ricerca del CREMS nel primo trimestre del 2024. Attraverso l’applicazione di una mixed methodology, è stata condotta un’analisi dettagliata dei processi, con mappatura di flussi di lavoro e misurazione dei tempi di procedura diagnostica come indagine quantitativa. In parallelo, è stata svolta una valutazione economica dei costi diretti ed indiretti di ciascuna fase del percorso. La metodologia qualitativa adottata ha invece previsto la comprensione del contesto operativo italiano attraverso la realizzazione di interviste semi strutturate a cinque medici oncologi afferenti a ospedali pubblici. Un’analisi di sensibilità è stata infine applicata per garantire la robustezza dei risultati e comprendere quali voci di costo influenzano maggiormente l’output.
Risultati
L’analisi ha presentato una valutazione economica relativa al percorso “ideale” per le fasi di accesso, diagnosi e stadiazione. I risultati hanno mostrato una variabilità di costi tra minimo costo (3.497,30 €) e massimo costo (4.395,57 €) del 23%, con un importo ancora limitato rispetto all’assorbimento complessivo delle risorse del percorso completo, il quale comprende anche i trattamenti con inibitori tirosino-chinasici che vengono selezionati sulla base del profilo molecolare del tumore del paziente. Tra le principali soluzioni organizzative individuate si annoverano da una parte la realizzazione di un ambulatorio unico gestito da pneumologi con il supporto di oncologi, dall’altra l’implementazione di un dipartimento unico che integri le attività delle SSCC di oncologia ed ematologia con alcune attività della SC dei Servizi.
Conclusioni
L’analisi condotta dal gruppo di ricerca del CREMS ha evidenziato come nel contesto italiano i percorsi diagnostici e terapeutici per i pazienti con adenocarcinoma polmonare avanzato presentino significative variabilità e criticità organizzative che possono ritardare l’individuazione del trattamento più appropriato. I risultati economici mostrano una variabilità dei costi contenuta ma significativa, indicando la necessità di ottimizzare ulteriormente le risorse. Le soluzioni organizzative proposte, come la creazione di un ambulatorio unico gestito da pneumologi in sinergia con oncologi e l’implementazione di un dipartimento unico che integri oncologia ed ematologia, rappresentano strategie promettenti per migliorare l’efficienza del percorso diagnostico-terapeutico e ridurre i tempi di attesa, garantendo al contempo un migliore coordinamento tra le diverse specialità coinvolte. Queste modifiche strutturali potrebbero portare a un significativo miglioramento nella gestione dei pazienti, riducendo i ritardi diagnostici e ottimizzando l’uso delle risorse ospedaliere.
Keywords
percorsi diagnostici terapeutici, crems.
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