Autori: A. Ciccarone, I. Begovic, G.M. Bruno, A. Russo, N. Mirjalili, G.L. Colombo
Background
La salute sessuale e riproduttiva e un fondamentale diritto umano, in cui si inserisce la piena liberta della donna di determinare e regolare la propria fecondita, anche facendo ricorso alla contraccezione. Tra i metodi contraccettivi sicuri ed efficaci rientra la pillola progestinica (POP) che, dal mese di Luglio 2021, e senza obbligo di prescrizione nel Regno Unito. L’obiettivo del presente studio e costruire un modello che stimi il numero di gravidanze non pianificate e quante di esse sarebbero evitabili in caso di riclassificazione della POP a “senza obbligo di prescrizione”.
Materiali e metodi
La popolazione considerata all’interno del modello e una coorte ipotetica di 100.000 donne sessualmente attive, tra i 18 e i 49 anni, e che siano in grado di concepire. L’analisi primaria contempla due scenari. Scenario 1: la prevalenza d’uso di mix contraccettivo si basa sui dati pubblicati da Istat nel 2017 e nel 2019. Scenario 2: si basa sull’ipotesi di commercializzazione della POP in Italia come farmaco “senza obbligo di prescrizione” e relativa assunzione da parte di una percentuale variabile dal 10% al 50% delle sole donne della coorte che non utilizzano alcun metodo contraccettivo (Scenario 2.1) o che ricorrono al coito interrotto (Scenario 2.2) o delle donne di entrambe le coorti precedenti (Scenario 2.3). E stata altresi predisposta un’analisi di sensibilita.
Risultati
Lo Scenario 1 stima, nel corso di un anno, un totale di 31.588 UIP nella popolazione. I principali contribuenti alle UIP attese sono le donne che ricorrono a: nessun metodo contraccettivo (19.528 UIP), condom maschile (5.244 UIP) e coito interrotto (4.043 UIP). Nello Scenario 2.1 si stima un numero di UIP attese che va da 29.842 (POP al 10%) a 22.858 (POP al 50%); nello Scenario 2.2 si stima un numero di UIP tra 31.349 (POP al 10%) e 30.393 (POP al 50%) in un anno. Lo Scenario 2.3 mostra una riduzione nel numero di UIP attese in un anno tra il 6,3% ed il 31,4%.
Conclusione
Lo studio condotto ha dimostrato come la semplificazione dell’accesso alla contraccezione potrebbe tradursi in una riduzione delle gravidanze non pianificate, ancora troppo frequenti in Italia, con potenziali vantaggi a beneficio delle singole donne e dell’intero Servizio Sanitario Nazionale.
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