Accesso, concorrenza e sostenibilità: il ruolo strategico dell’importazione parallela in Italia

Autori: Giacomo M. Bruno, M. Chiara Valentino, Mauro Caruggi, Mattia Bianchi, Giorgio L. Colombo

Background

Il commercio parallelo dei farmaci rappresenta, nell’ambito del mercato unico europeo, uno strumento potenzialmente efficace per contenere la spesa pubblica, migliorare la disponibilità dei medicinali e rafforzare la concorrenza intrabrand. Nonostante un quadro normativo comunitario favorevole, il mercato italiano dell’importazione parallela rimane residuale, con un’incidenza inferiore all’1% sulla spesa farmaceutica in farmacia, a fronte di quote comprese tra l’8% e il 26% nei Paesi con politiche più avanzate. Il presente articolo analizza in modo sistematico le barriere regolatorie, amministrative e di accesso che ne limitano lo sviluppo, esaminando al contempo le esperienze di successo di altri Stati membri (Germania, Regno Unito, Svezia, Danimarca e Olanda). L’analisi dei dati IQVIA 2018–2024 documenta una crescita selettiva, ma polarizzata, trainata da pochi principi attivi e operatori economici, con esclusione quasi totale della fascia H. Vengono inoltre quantificati i risparmi potenziali per il SSN e analizzati i vincoli connessi a tempistiche autorizzative, classificazioni tariffarie, modelli di gara pubblica e struttura dei costi autorizzativi. Alla luce delle evidenze, il lavoro propone un set di interventi mirati: semplificazione delle procedure, revisione del meccanismo di prezzo obbligatorio, inclusione dei farmaci IP nelle gare ospedaliere e rafforzamento della governance delle esportazioni. L’obiettivo è delineare una roadmap realistica per l’evoluzione di un mercato dell’importazione parallela più competitivo, trasparente e sostenibile, in coerenza con i principi di equità, appropriatezza e resilienza del sistema sanitario nazionale.

Parole Chiave

accesso, concorrenza, sostenibilità.

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